SAN PIETROBURGO IMPERIALE
“Non c’è niente di meglio della Prospettiva Nevskij, almeno a Pietroburgo, dove essa è tutto. Di che cosa non brilla questa strada, meraviglia della nostra capitale! So con certezza che non uno dei suoi pallidi e impiegatizi abitanti cambierebbe la Prospettiva Nevskij con tutti i beni della terra.” Così Nikolaj Gogol’ descriveva l’arteria principale di San Pietroburgo nel 1834 e in parte la Prospettiva Nevskij conserva ancora oggi il fascino di un quasi due secoli fa. Dalla piazza del Palazzo sul fiume Neva, la Prospettiva attraversa San Pietroburgo creando una via illuminata a tutti coloro che desiderano raggiungere il Palazzo Imperiale. Tutto lo splendore di questa città, fondata dallo zar Pietro il Grande per regalare una capitale scintillante all’impero russo, appare lungo questo viale: cupole dorate che riflettono i raggi del sole, palazzi settecenteschi del periodo imperiale e tanta vita in movimento lungo i suoi marciapiedi.
La visita della San Pietroburgo imperiale inizia proprio dalla Prospettiva Nevskij, raggiungibile dalla fermata della metropolitana omonima. Dopo averla precorsa in direzione ovest e attraversato il ponte sul fiume Moyka, si giunge alla Piazza del Palazzo, cuore nevralgico della città. Questa piazza è il simbolo della città ed è stata il teatro degli avvenimenti salienti più della storia russa: qui è stato eretto il Palazzo d’Inverno, residenza degli zar, e proprio in questo luogo si è accesa la Rivoluzione Russa. Nel 1905 la piazza del Palazzo fu scenario della Domenica di Sangue, episodio in cui l’esercitò imperiale massacrò una folla di manifestati pacifici, e sempre quelle pietre s’infiammarono con la Rivoluzione d’ottobre e la presa del Palazzo d’Inverno. La reggia fu la residenza imperiale dal 1732 al 1917. Costruito in stile barocco, il palazzo presenta una facciata monumentale che doveva estasiare e intimorire quanto il potere di cui era simbolo. Al centro della piazza, svetta la colonna di Alessandro I, l’imperatore che riuscì a contrastare l’avanzata Napoleonica nel 1812. Dall’altro lato sorge il Portico degli Atlanti, complesso che, insieme al palazzo imperiale, ospita il Museo dell’Ermitage. Opere dei più grandi artisti del passato sono conservate all’interno del museo: Canova, Leonardo da Vinci, Cézanne e Monet sono solo alcuni tra essi.
L’anima imperiale della città torna a emergere in altri edifici da non perdere: il Peterhof e il Palazzo di Caterina. Il Peterhof fu la residenza costruita per Pietro Il Grande, la prima dimora degli zar a San Pietroburgo. Questo complesso si trova a circa 30 km dalla città, sul Golfo di Finlandia, ed è composto da due enormi giardini ricchi di fontane chiamati Parco Superiore e Inferiore e la reggia principale, Il Gran Palazzo. Qui si assiste a tutto lo sfarzo dell’impero, tra sculture dorate, giochi d’acqua e sontuosi arredi. La corte imperiale amava rilassarsi in lunghe passeggiate nei suoi giardini che si estendevano per oltre 100 ettari dal Gran Palazzo al Mar Baltico. La fantasia dell’architetto ha dato vita a spettacolari cascate, fontane e giochi d’acqua. La prima che si incontra sul lato orientale è la Cascata Monte della Scacchiera, che dà origine a una suggestiva cornice dove si può assistere a concerti di musica classica. Sul lato occidentale si trova la Cascata dei Leoni, simile a un tempietto neoclassico, dove le colonne in pietra sono alternate a effimere colonne d’acqua. Ma il punto focale dei giardini del Peterhof è la Grande Fontana, l’affascinante complesso composto da due monumentali scaloni sui cui gradini 250 statue dorate si torcono e si distendono seguendo i movimenti dei getti d’acqua.
Il Palazzo di Caterina, invece, è stata la residenza estiva della corte imperiale fino al 1917. Questa reggia fu costruita durante il regno di Caterina II, dal 1752 al 1756, e subì numerosi rimaneggiamenti durante il XVIII secolo. Dopo il crollo dell’impero, il palazzo fu aperto al pubblico come museo, ma durante la seconda guerra mondiale venne gravemente danneggiato e gli interventi di recupero proseguono ancora oggi. L’elemento più spettacolare di questa reggia sono gli interni, noti soprattutto per la celebre Infilata Dorata, un susseguirsi di stanze comunicanti fra loro, tutte sullo stesso asse.
Dopo aver visitato il cuore della San Pietroburgo imperiale, è il momento di scoprire il volto più religioso e spirituale della città. La religione ortodossa ha sempre avuto un ampio potere durante il periodo imperiale, si dice addirittura che il mistico Rasputin avesse una forte influenza sullo zar Nicola II.
L’edificio religioso più importante è la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato. Questa chiesa è un agglomerato di torri a cipolla di mille colori, piccole torrette a punta, colonne e finestre, ma nonostante la presenza di elementi architettonici diversi, la sua simmetria è perfettamente armonica. Costruita a partire dal 1883 in memoria dello zar Alessandro II ucciso in un attentato, venne completata soltanto nel 1907. L’interno è affrescato con centinaia di figure di santi su sfondo azzurro e quando il sole risplende dalle finestre, si ha l’impressione di trovarsi in uno strano ambiente marino popolato sulle pareti da uomini che fluttuano verso l’alto.
A pochi minuti a piedi da questa chiesa, sorge la Cattedrale di Kazan, sede del vescovado ortodosso di San Pietroburgo. Meno spettacolare della precedente ma più intima e spirituale, merita una visita in quanto conserva al suo interno la Madonna di Kazan, l’icona più venerata di tutta la Russia.
La terza chiesa che merita una visita è la Cattedrale di Sant’Isacco, la più grande delle tre, sorretta da una monumentale cupola dorata da cui si gode una magnifica vista su tutta la città.