Montagne che si specchiano in laghi gelidi e foreste sterminate dove l’uomo non è altro che un estraneo: l’Alaska una terra selvaggia dove la natura regna incontrastata e dove, per visitarla, serve tanta voglia di proseguire sempre più a nord verso l’estremo limite della terra.
Il nome “Alaska” deriva dalla parola “alaxsxaq” che significa “grande paese” nella lingua degli Aleutini, i primi abitanti di queste terre. L’Alaska, territorio originariamente russo, venne acquistata dagli Stati Uniti nel 1867 per poco più di 4 dollari per chilometro quadrato. La maggior parte degli americani non furono entusiasti dell’acquisto perché consideravano l’Alaska un territorio del tutto selvaggio e inutile, finché nel 1884 si scoprì che quella terra ospitava ricchi giacimenti d’oro e ciò diede avvio alla colonizzazione del territorio. Nel 1912 l’Alaska divenne uno Stato associato degli Stati Uniti e sotto la presidenza di Eisenhower, nel 1959, l’Alaska entrò ufficialmente nell’Unione come 49° Stato americano.
Gli americani del continente amano chiamare questo territorio The Last Frontier, “terra di confine” o Land of the midnight sun poiché si trova nell’estremo nord del paese dove in estate la luce del sole illumina fino a mezzanotte. Durante i mesi invernali, invece, le temperature sono talmente basse che ogni via di comunicazione nel territorio interno dell’Alaska è gelata, strade e ferrovie sono inagibili. Gli abitanti dei paesi isolati hanno affrontato questa difficoltà costruendo piccoli aeroporti all’interno del giardino di casa.
Ci sono tre modi per visitare questo grande paese: in crociera, in treno e in auto.